Bologna, 27 dicembre 2024 – Confessatelo, anche voi avete casa ingombra della carta dei regali di Natale, spacchettati alla Vigilia fa ma finché non sarà il giorno del ritiro della carta….staranno lì.
Ebbene sono tra i fortunati cui gli amici, come è per me Pucci Majorana, sanno sempre cosa regalare. E senza bisogno di disboscare foreste per il packaging…
Lui il 22 dicembre scorso mi ha spedito una mail (oggetto: ‘regalino di Natale‘) con due pagine di appunti scritti a mano: e già prendersi la briga di usare carta e penna per spiegare qualcosa a qualcuno è un regalo.
Il ‘cappello’ è asciutto e senza fronzoli, esattamente come Pucci: “Carissima, ti auguro buon Natale inviando uno studio di tanti tanti anni fa sull’ippologia greca che di sicuro ti farà piacere”.
Sì Pucci, mi ha fatto molto, molto piacere: e lo condivido qui, per dirti grazie e augurarti un nuovo anno sereno, pieno di puledri Orientali bellissimi.
“Simone di Atene fu un apprezzato esperto di equitazione e visse in un periodo di poco precedente a quello di Senofonte.
Scrisse un’opera di cui ci sono pervenuti solo frammenti, e in una parte molto importante di questi frammenti vengono indicati i requisiti che un buon cavallo deve avere.
- La provenienza del cavallo: è da considerarsi la più importante, perché dal luogo dove il cavallo nasce e cresce si determina la qualità dello stesso; e Simone di Atene riguardo la Grecia ritiene che i migliori siano quelli della Tessaglia.
- La taglia: veniva indicata con tre definizioni e cioè grande, piccola e intermedia. Simone Ateniese ritiene che quella intermedia (140-145 cm) sia la migliore.
- Il mantello: Simone non crede che sia possibile giudicare un cavallo dal colore, ma in genere preferisce un mantello di colore uniforme, con il pelo fine.
- Il tronco: l’Ateniese lo vuole il più corto possibile, con la maggiore distanza fra l’appiombo degli arti anteriori e dei posteriori.
- Gli zoccoli: per essere di buona qualità devono risuonare bene, devono essere di tipo leggero, né troppo ampio né troppo largo, con la parete spessa.
- Le pastoie: secondo Simone di Atene devono essere flessibili ed elastiche, così come l’articolazione del nodello deve muoversi molto fluidamente.
- Gli stinchi: devono essere ricchi di pelo e robusti, così come tutte le diverse parti dell’articolazione anteriore fino al garrese
- La gamba: nella sua parte superiore piùconsistente e robusta. Le gambe devono avere fra loro uno spazio il più ampio possibile, di modo che si possano distendere senza incrociarsi.
- Il petto: di giusta misura, né troppo stretto né troppo.
- La scapola: molto grande e ampia”.
Dalla Treccani: “Il primo autore che ha lasciato importanti testimonianze sull’equitazione nel periodo classico è il greco Senofonte. Insieme al testo completo di Senofonte Perì ippikès ci sono giunti anche stralci dell’opera di Simone di Atene, professionista e preparatore di puledri”.